domenica 14 ottobre 2012

Spettro visibile, Temperatura Colore e Mired


Le condizioni di luce variano a seconda della fonte luminosa che  illumina la scena che vediamo e che fotografiamo.
La fonte luminosa ne determina una "colorazione", o meglio una dominante colorata che, appunto domina la scena.

Il nostro cervello, pur percependo queste variazioni (scena calda illuminata da una luce di una candela, fredda illuminata da un neon), di fatto opera delle approssimazioni che portano a farci percepire il bianco come tale anche se affetto da dominanti che lo colorano.

La temperatura colore, viene misurata in gradi Kelvin (°K). 
Il concetto sulla quale si basa tale misurazione è che “un corpo solido riscaldato all’incandescenza emette prevalentemente nella gamma della luce visibile, ma la lunghezza d’onda del picco di emissione varia al variare della temperatura." 
A soldoni se si prende un pezzo di ferro e lo si riscalda a mano a mano che la temperatura del corpo sale esso assumerà una colorazione che andrà dal rosso, passando per un giallo fino ad arrivare ad un blu.
Qui sotto una rappresentazione dello spettro visibile dall’occhio umano
La temperatura colore della luce, in fotografia, viene  riferita alle comuni fonti di illuminazioni come il sole (6500 °K) o una candela (2000 °K), anche nei preset delle macchine fotografiche.

Oggi con l’uso sempre più frequente del formato RAW, la maggior parte dei fotografi professionisti, o amatoriali avanzati, scattano con il bilanciamento del bianco impostato su AUTO, per poi operare le correzioni opportune nei vari software a disposizione sul mercato. Bene fin qui niente di nuovo.
L’argomento si fa interessante invece quando entra in campo il concetto di non linearità e incostanza della variazione della temperatura colore. Infatti la luce produce variazioni più evidenti alle basse temperature colore piuttosto che alle alte.
Ad esempio una variazione di 1000°K su una temperatura colore di 5000 °K di fatto produce un’alterazione non percepibile, mentre su un valore di 2000°K  la differenza sarà notevole. Per definire con precisione l’entità della variazione, bisogna far riferimento all’unità di misura“Mired” (M) (MIcro REciprocal Degrees) che si ottiene seguendo questa formula:
M= 1000000 / T°
Tale valore è in grado di fornire un riferimento quantificabile in termini percettivi.
Es.
1000000 / 5000 °K = 200
1000000 / 6000 °K = 167
La differenza ci da la variazione di temperatura colore che risulta è pari a 33 Mired.
1000000 / 2000 °K = 500
1000000 / 3000 °K = 334
Nel secondo caso la variazione è più consistente ed è pari a 166 Mired
Il Mired era un unita  usata principalmente per definire i filtri di compensazione delle temperature colore soprattutto nel cinema, ma nel moderno utilizzo che si fa delle immagini digitali (argomento a noi più vicino), almeno ci potrà far capire cosa accade a livello di variazione della temperatura colore a diverse temperature. Operando su temperature colore “più fredde” l’accuratezza deve essere superiore in quanto variazioni più piccole possono hanno normalmente più peso.

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